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Involtini di Silicio

 

L'attuale elettronica basata sul silicio presenta ancora dei limiti in termini di velocità. E si sa che i fotoni sono più veloci degli elettroni.

Di qui i tentativi di sviluppare una opto-elettronica per raggiungere una maggiore velocità nel processamento dei dati. L'ostacolo è rappresentato dal fatto che anche l'optoelettronica del futuro dovrà pur sempre dialogare con il silicio, che resta un materiale irrinunciabile per l'industria (e il discorso vale anche per i futuri computer quantistici).

Il silicio si adatta benissimo come componente nei dispositivi elettronici. Ma si nega a un utilizzo nei computer 'fotonici', perché una volta portato in uno stato eccitato, si rifiuta di decadere emettendo fotoni. Si limita a tornare nello stato fondamentale semplicemente rilasciando calore.

Ora specialisti della Pennsylvania hanno  realizzato un involtino composto di un nanofilo di silicio, con avvolto attorno uno strato di ossido di silicio, e infine uno di argento.

Così impacchettato il silicio si è lasciato convincere a emettere luce bianca , quindi lungo tutto lo spettro visibile. Il che si traduce in una considerevole ampiezza di banda per i futuri dispositivi fotonici o optoelettronici.

Il commento di Nicola Manini: 'Gli autori ottengono una quantum efficiency intorno all'1%, usando eccitazione ottica, il che vuol dire che il 99% dell'energia va sprecato. Si può immaginare che se

l'eccitazione si ottenesse con una corrente, come si fa di solito in elettronica, l'efficienza potrebbe essere simile o peggiore, quindi non sembra probabile che questo approccio apra la strada a grossi sviluppi pratici.  Un concetto e una realizzazione originali e innovativi, comunque.'

Lanfranco Belloni

http://www.nature.com/nphoton/journal/v7/n4/full/nphoton.2013.25.html

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