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In ricordo di Ettore Fiorini

Credits: INFN https://home.infn.it/it/news-infn/5708-adddio-a-ettore-fiorini

In memoria di Ettore Fiorini, scienziato di fama internazionale scomparso il 9 aprile 2023.

Ettore Fiorini si laureò in Fisica alla metà degli anni ‘50 del secolo scorso, nell’allora Istituto di Fisica dell’Università degli Studi di Milano, sito al pianterreno del Palazzo delle Scienze, in via Saldini 50. Subito dopo la laurea ha lavorato con la grande camera di Wilson, ora esposta nell’atrio del dipartimento; era stata costruita da Carlo Succi e esposta ai raggi cosmici in alta val Formazza in una collaborazione fra Milano e l’Università di Pisa, ed in particolare con il gruppo di Marcello Conversi.

Chiusa l’era dei raggi cosmici per l’avvento degli acceleratori di particelle, Fiorini cominciò a lavorare in camera a bolle, in particolare nella camera a bolle a liquido pesante esposta al CERN all’acceleratore P.S. da 29 GeV, sotto l’egida di Giuseppe Beppo Occhialini, coagulando intorno a se giovani ricercatori come Sergio Ratti, Gianpaolo Bellini, e un po’ più tardi Antonino Pullia e poi ancora fra gli altri Enrico Bellotti. Nel frattempo l’Istituto si era spostato nel nuovo edificio di via Celoria 16, dove alla fisica delle particelle, emulsioni nucleari di Occhialini e analisi dei fotogrammi di camera a bolle, era stato assegnato l’edificio, che allora si chiamava Capannone, destinato ora al Centro di Calcolo. Nella collaborazione che studiava i dati della camera a bolle a liquido pesante che proseguì circa fino alla fine degli anni ‘70,  vi era anche l’ Ècole Normale Supérieure con capogruppo André Lagarrigue. In quel periodo Ettore passò con Martin Bloch un anno alla Northwestern University, da dove portò in Italia un forte interesse per lo studio del neutrinoless double beta decay, interesse che perseguì per tutta  la sua vita professionale.

La ricerca con camera a bolle proseguì, dagli inizi degli anni ‘70, con la grande camera a bolle, Gargamelle, costruita dal gruppo di Lagarrigue, di 12 m3, riempita di freon. In una prima fase la camera fu esposta al P.S. del CERN; in questa fase fu scoperto proprio in Gargamelle il primo esempio di corrente neutra, che valse il Nobel a Salam, Glashow, Weinberg che avevano previsto la sua esistenza nell’ambito della teoria elettrodebole. La camera fu spostata poi al SPS con energia di 400 GeV, ma nel 1978 la camera si ruppe e quindi la sua attività cessò. Ancora prima di Gargamelle alcuni componenti del gruppo originale si staccarono e formarono un proprio gruppo a testimoniare la capacità di formazione di Fiorini. In quel periodo Ettore Fiorini fu direttore della sezione INFN di Milano per due mandati.

Ettore passò a lavorare con altri tipi di rivelatori e iniziò l’esperimento Nusex sotto il Monte Bianco; l’esperimento era progettato per studiare il decadimento del protone ma non diede risultati di particolare rilievo tranne un candidato a possibile decadimento del protone in un mesone e neutrino μ, che però rimase sempre a livello di candidato. Prima di Nusex, Ettore con Antonino Pullia , ospiti del gruppo di Cosmo geofisica sotto il Monte Bianco, intrapresero un esperimento sul neutrinoless double beta decay con rivelatori al Germanio. Fu questo l’inizio di una lunga serie di esperimenti sul decadimento doppio beta installati al Laboratorio del Gran Sasso. Il primo di questi utilizzò Xenon gassoso e fu istallato ai Laboratori in un bypass, non essendo ancora pronte le tre sale.

Nel frattempo era iniziato l’esperimento Gallex, il cui rivelatore fu portato al Gran Sasso da Till Kirsteen del MPI di Heidelberg in una collaborazione Italia-Germania, della quale faceva parte il gruppo di Ettore. Era un esperimento di radiochimica operato con 71Ga in soluzione acida che i neutrini solari trasformavano in 71Ge radioattivo. Questo esperimento era collegato con il Solar Neutrino Problem, aperto dall’esperimento Homestake di Davis nel South Dakota. L’esperimento operò del 1991 al 1997 e confermò il Solar Neutrino Problem, con risultati un po’ diversi da quelli di Davis perché Gallex aveva un soglia (233 keV) più bassa di quella di Homestake.

L’attività di Fiorini, che si sarebbe trasferito all’Università di Milano Bicocca all’inizio del terzo millennio, proseguì con vari esperimenti: dopo lo Xenon incominciò ad utilizzare i bolometri con ossido di Tellurio e successivamente, in una collaborazione con Frank Avignone, dell’Università del South Carolina, diede inizio all’esperimento Cuore che utilizza cristalli di ossido di Tellurio. Ettore seguì il prototipo dell’esperimento chiamato Cuoricino, e poi l’esperimento vero e proprio, proseguito poi dal suo gruppo. Il limite raggiunto per il neutrinoless double beta decay è di 2.3×1025 anni. In tutti questi esperimenti fu utilizzato come schermo il piombo romano; l’idea di utilizzare questo piombo, presente in una nave romana affondata al largo della Sardegna, era stata di Gianni Fiorentini. La peculiarità di questo piombo è la quasi assenza di radioattività in quanto col tempo gli isotopi radioattivi sono decaduti e lo schermo dell’acqua del mare aveva impedito la produzione di nuovi isotopi. Queste proprietà fanno del piombo romano uno schermo ideale per rivelatori di precisione.

Ettore si era dedicato anche a misure di archeometria riuscendo ad avere a disposizione una ciocca dei capelli di Napoleone, allo scopo di investigare se l’ex-imperatore fosse stato avvelenato mediante l’arsenico.

Non si può chiudere questo ricordo di Ettore Fiorini senza ricordare la sua grande passione per la fisica alla quale si dedicava con grande dedizione, la sua estrema correttezza e amicizia nei riguardi tutti colleghi, la sua giovialità. Ha letteralmente dedicato tutta la sua vita alla fisica e alle istituzioni, cosa abbastanza rara.

12 aprile 2023
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